Lotto Soudal, Thomas De Gendt: “Non mi fido del CPA, ci ha mentito più volte. Gilbert non ci ha fatto sapere di cosa si è parlato alla riunione sulla sicurezza”
Thomas De Gendt sostiene che nel ciclismo ci sia un problema di rappresentanza dei corridori. Dopo le ultime polemiche relative alle nuove norme di sicurezza UCI (tra cui quella del divieto di discesa “alla Mohoric”), si era parlato molto della rappresentanza dei corridori, e dunque del CPA, con Matteo Trentin che aveva risposto seccato ai suoi colleghi più polemici, dichiarando che soli 16 corridori avevano scaricato la mail con le informazioni relative alla riunione. Il corridore della Lotto Soudal era tra quei 16 ma, pur capendo e sostanzialmente condividendo la posizione del collega italiano, ha comunque messo in discussione il sindacato diretto da Gianni Bugno.
“Sì, io sono uno di quei sedici – ha rivelato durante il podcast di Sporza, ripreso da Cyclingnews – Mi è capitato di leggere gli allegati in quella mail. È una delle poche mail del CPA che io abbia effettivamente letto. L’ho fatto perché Adam Hansen, che era il nostro rappresentante al CPA, mi ha detto che si sarebbe parlato molto di sicurezza. La mail è stata mandata all’inizio di novembre. In quel periodo molti corridori sono a riposo. Anche io ho messo da parte il mio telefono per tre settimane in quel periodo”.
Il tempismo nelle comunicazioni, però, secondo il belga non è l’unico problema del CPA: “Le raccomandazioni sono arrivate da pochi corridori e pochi capitani (alla riunione sulla sicurezza, in particolare, avevano partecipato Trentin e Philippe Gilbert, compagno di squadra di De Gendt – ndr). È sbagliato che abbiano provato a coinvolgere pochi corridori. Il nostro incaricato era Philippe Gilbert. Ha partecipato alla discussione, ma non ci ha fatto sapere di cosa si è parlato. Il nuovo sindacato (il riferimento è all’eventuale nascita della Riders Union, sindacato alternativo di cui si è più volte parlato – ndr) ha ancora tutto da dimostrare, ma spero che faranno meglio. Non ho fiducia nel CPA, perché ha già mentito più volte ai corridori, dicendo che aveva parlato agli organizzatori, quando invece non l’aveva fatto. Vogliono farci stare zitti. Un esempio è la tappa del Giro (quella di Asti – ndr), che è poi stata accorciata. Ma era già successo altre volte. Il sindacato deve rappresentare anche noi, non solo gli organizzatori”.
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